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Gres o monoporosa: la scelta giusta per ogni progetto

11 June 2021

Ogni ambiente è unico perché rispecchia la personalità di chi lo ha immaginato come scenario del proprio quotidiano. Ecco la guida Atlas Concorde per scegliere al meglio superfici e rivestimenti.

Immaginare uno spazio o una casa significa orientare le emozioni di chi lo vivrà. Questo è uno dei messaggi forti che emerge dal libro “Dove Abitano le Emozioni”, nato dal dialogo tra l’architetto Botta, il sociologo Paolo Crepet e Giuseppe Zois, giornalista e scrittore. I luoghi dell’abitare sono fortemente connessi alla costruzione dell’identità di chi li vive. Per questo è importante scegliere con cura ogni elemento e dettaglio, valutando con attenzione vantaggi e prospettive delle soluzioni progettuali. Parlando di superfici e rivestimenti, la scelta fra gres porcellanato e ceramica in pasta bianca (termine tecnico, monoporosa) spesso non è immediata, soprattutto per i non addetti ai lavori. Atlas Concorde ci guida alla scoperta delle differenti caratteristiche tecniche ed estetiche.

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Gres porcellanato e monoporosa: qual è la ricetta?

E’ il ciclo produttivo a fare la differenza. Il gres porcellanato, come dice il nome, si caratterizza per il processo di greificazione dei materiali che lo compongono, cioè argille, feldspati e sabbie silicee. Si tratta di un fenomeno di sinterizzazione che, in un ciclo di cottura che arriva a oltre 1.200°C, porta a compattare gli elementi e a chiudere praticamente tutti i pori delle materie, rendendo ogni piastrella in gres resistente alle temperature, agli urti, ai graffi, impermeabile a ogni liquido e agli attacchi chimici. La ceramica in pasta bianca o monoporosa parte da materie prime simili quali argille, sabbie più una parte di materiali di riciclo, ma mancano i feldspati e la temperatura di cottura è inferiore, attorno a 1.100°, il che non permette la greificazione, così il prodotto finale risulta più poroso e più leggero.

Caratteristiche tecniche e di performance: differenze

La greificazione genera l’eccezionale resistenza del gres porcellanato e diventa cruciale per le superfici che devono subire continuativamente forti stress: peso, pressione, esposizione ad agenti chimici o a sbalzi di temperatura. Per i pavimenti, indoor e outdoor, il gres porcellanato si rivela un prezioso alleato grazie a queste sue caratteristiche. Cosa succede se dobbiamo manipolare, tagliare, forare le piastrelle perché, ad esempio, dobbiamo rivestire spazi delle nostre case dai profili particolari o ricchi di elementi, come ad esempio i bagni e le cucine? In questo caso la ceramica in pasta bianca esprime tutte le sue potenzialità: è un materiale che si lascia lavorare, tagliare o forare più facilmente, in grado di unire resistenza e leggerezza.

Virtù della ceramica a pasta bianca

La ceramica a pasta bianca ha un corpo più poroso rispetto al gres, dato dal mancato processo di greificazione. Per proteggere la superficie delle piastrelle, durante il ciclo produttivo si applica uno strato di smalto che, oltre a rendere la superficie impermeabile, permette di sviluppare qualsiasi colore. La composizione vetrosa e trasparente dello smalto restituisce una resa cromatica molto più vivace e brillante rendendo la ceramica in pasta bianca la scelta più indicata dove si vogliano raggiungere effetti cromatici o decorativi di particolare resa e definizione del dettaglio.

Effetto 3D delle superfici in monoporosa

La monoporosa permette una tridimensionalità più marcata per avere pareti decorative dall’accento contemporaneo che, con semplicità e raffinatezza arredano ogni tipologia di interno. I rilievi 3D del rivestimento in pasta bianca danno vita a particolari scenografie. Prendono forma attraverso disegni geometrici o astratti, motivi sinuosi che sembrano scolpiti dalla luce, dando vita a pareti di grande fascino, protagoniste di progetti di interior design anche per ambienti dedicati al benessere e all’accoglienza, dei luoghi dell’ospitalità e dello shopping.

Con una tavolozza ricca di 13 colorazioni la collezione Prism rivoluziona il mondo dell’effetto resina con un progetto che consente abbinamenti cromatici audaci e gradienti di colore in palette. A livello estetico, Prism presenta in modo realistico e tridimensionale un effetto assolutamente fedele a quello delle resine spatolate a mano. A livello funzionale, oltre alla disponibilità di un’ampia gamma decorativa in abbinamento, offre le garanzie tecniche e prestazionali del gres porcellanato e del rivestimento ceramico.

Yellow, blue, light dove e light clay formano la palette colori dei formati 3D Wall della collezione di rivestimento in pasta bianca, Arkshade. I giochi di luci e ombra danno risalto ai segni geometrici, che creano effetti prospettici con un forte accento contemporaneo.

Rilievi tridimensionali danno forza espressiva ai rivestimenti della collezione Lims. La classicità dell’effetto pietra trae ispirazioni dalle limestone e propone delicate trame decorative che sembrano affiorare da una superficie in pietra leggermente burattata.

Un progetto essenziale che interpreta l’estetica di rare pietre naturali e ricche di dettagli. Il rivestimento tridimensionale di Brave crea un effetto di chiaroscuri suggestivi. Due i rivestimenti: Blade, caratterizzato da rilievi affilati in cui il chiaroscuro si armonizza con le espressioni grafiche della pietra e Wave, rilievi morbidi e profondi che caratterizzano la parete con un look scolpito e naturale.

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Materica e rigorosa la texture 3D Wall della collezione Klif presenta un effetto pietra scalpellato che esalta l’eleganza decisa della materia. Un look monolitico dove il realismo è uno dei punti di forza della superficie, che propone fedelmente le venature e le sfumature tipiche della beola.

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